Via Francigena. Giorno 22 – da Sarzana ad Avenza

Sapevamo già che oggi sarebbe stata una giornata piovosa, ma così tanto, non ce lo aspettavamo proprio. Dopo aver fatto colazione abbiamo salutato Giuseppe. Anche se è stato con noi per pochi giorni, ha lasciato un segno molto importante in ognuno di noi. Non ho mai parlato di dei suoi guai fisici, anche perché lui non se ne è mai lamentato, ma ha i piedi pieni di grosse vesciche, che in questi giorni curava con il mercurocromo. Durante le ore di cammino non ha mai detto una parola al riguardo, anche se il dolore che sicuramente gli hanno causato è molto. Come gli ho già detto di persona, lui è un pezzo di roccia che si è staccato da una montagna per cadere in pianura, a due passi da Milano. una persona tutta di un pezzo, che non si mai lasciata andare a lamentele, ne ha mai creato discussioni. I suoi profondi occhi azzurri e la sua esperienza sono stati di aiuto a me personalmente e al gruppo. La sua sincerità e la sua simpatia hanno accompagnato le nostre giornate diventando uno dei pilastri portanti del gruppo. Siamo tutti dispiaciuti della sua partenza, ma sappiamo che le nostre strade si incontreranno di nuovo. Indossate le mantelle ci mettiamo in cammino. Il gruppo ora è composto da cinque persone Io, Ilaria, Laura, Angela e Alberto. Visto il brutto tempo abbiamo preferito evitare di arrampicarci sulle colline dietro Sarzana per arrivare ad Avenza, ma abbiamo optato per seguire una strada secondaria che ci ha portato direttamente a Luni Mare, dove abbiamo visitato le vecchie rovine della città di Luni.20160819_105030 Questa città ai tempi dei romani doveva essere molto sviluppata e sfarzosa, lo si può evincere dai suoi templi, dai resti del teatro e dell’anfiteatro che ancora oggi attirano curiosi e turisti. Purtroppo è poco conservata e alcune strutture sono abbandonate a se stesse. L’erba che cresce ovunque e il terreno paludoso tutt’attorno, non ne facilitano la visita, ma quando ci si trova di fronte all’anfiteatro si rimane davvero a bocca aperta per la maestosità delle sue forme, dei suoi archi e delle sue scalinate in marmo arrivate fino a noi. Lasciata Luni ci siamo diretti verso Avenza. 20160819_105055Avenza è un comune tra Marina di Carrara e Carrara, non ha nulla di attraente, ma ha una lunga tradizione di accoglienza per i pellegrini. Dopo una breve sosta ad un bar, arriviamo alla chiesa della parrocchia di San Pietro Apostolo e veniamo accolti dal signor Francesco, esattamente com’è successo due anni fa. E’ un signore sulla sessantina che si prende cura dei pellegrini che passano per la sua parrocchia, con simpatia e cortesia. Ci sistema nella vecchia scuola, adibita ad ostello per i grossi gruppi e ci assegna una stanza con sette letti tutti per noi. Ringraziamo molto e poi seguiamo il solito rito, doccia, lavanderia, ma il tutto un po’ più in fretta degli altri, perché anche se non fa caldissimo volgiamo tutti andare in spiaggia. Infatti un’ora dopo siamo sulla spiaggia libera di Marina di Carrara, insieme a noi è arrivata anche Alice. Un’insegnate delle elementari riminese che ha raggiunto Angela perché vuole filmare l’incontro tra le due pellegrini più chiacchierate del momento sulla rete. Angela perché cammina da sola da Canterbury, Grazia perché sta camminando da Santa Maria di Leuca e portando l’attenzione sulla violenza contro le donne con il suo progetto step stop to violence. Devo ammettere che è strano essere in spiaggia, il sole mi dà quasi fastidio, ma fare il bagno mentre si è in cammino è una cosa che non ha prezzo. Quando rientriamo dalla spiaggia, alla scuola troviamo Andrea, il nipote di Angela, e Benedetta, una sua amica.20160819_105310 Loro sono arrivati fin qui da Calenzano per camminare qualche giorno con Angela e per fare la loro prima esperienza sulla Via Francigena. Sono due ragazzi giovani, hanno circa 27 anni entrambi e daranno sicuramente luce e nuove energie alla nostra piccola comitiva. Per questa sera è prevista una bella cena a base di fritto misto sul lungo mare di Massa organizzata da Federico, un amico di Angela che gentilmente ci porterà avanti e indietro con la macchina. Che strano che è questo cammino. Un sacco di persone vanno e vengono, ma noi restiamo sempre. Intorno a noi girano sempre molte nuove persone, più interessate ad Angela che al resto del gruppo, ma è bello condividere con loro dei momenti e magari crearsi nuovi amici. Ora purtroppo devo scappare perché il tempo a mia disposizione sta finendo.

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La gratitudine pervade nuovamente il mio cuore. Dopo la non bellissima esperienza di Sarzana, la speranza e il piacere di essere in cammino stanno tornando a riempire le mie giornate.

Affamato e contento.

D.

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