Via Francigena. Giorno 58 – da Canosa a Corato
Oggi abbiamo una lunga giornata da camminare, per questo la nostra sveglia suona alle 6.00. Ci prepariamo con la solita dovuta calma. Parliamo un po’ tra noi, ma non diciamo granchè.
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Randagio per il mondo
Oggi abbiamo una lunga giornata da camminare, per questo la nostra sveglia suona alle 6.00. Ci prepariamo con la solita dovuta calma. Parliamo un po’ tra noi, ma non diciamo granchè.
Questa mattina quando ho aperto gli occhi era presto, ma non come al solito. La luce che filtra dalle finestre dello spogliatoio dove dormiamo è già forte. Dopo tutto ieri sono stato sveglio fino a tardi per cercare di recuperare, di scrivere degli ultimi giorni, eppure non riesco mai a portarmi in pari.
Gli amici restano tali anche se a separarli ci sono migliaia di km. Oggi ho avuto la conferma di questo e la cosa migliore è stata fare loro una sorpresa andandoli a trovare a piedi.
I pellegrini si sa, sono anime passeggere. Arrivano, con il loro zaino carico di sogni e di strada. Una notte e poi scompaiono lasciandosi dietro le tracce per quelli che verrano dopo. Anche oggi è stato proprio così, ma andiamo con ordine.
La sveglia suona alle 6.00, ma sono già sveglio da un po’. Questa notte è stata tormentata, forse ogni tanto penso troppo. Penso così tanto che non sono nemmeno capace di riaddormentarmi quando, di soprassalto, mi sveglio nel pieno della notte.
Oggi è la prima giornata totalmente in solitaria di questo cammino. Oggi ho potuto godere per la prima volta il silenzio del camminare tra i campi e l’assordante rumore dei miei pensieri.
Questa mattina stranamente mi sono svegliato per primo, ma questo non significa nulla se poi mi dimentico le cose. Qui conta essere concentrati già di prima mattina, sapere cosa si è tolto dallo zaino la sera prima, per poi rimetterlo dentro secondo il proprio ordine al momento giusto.
Il risveglio questa mattina è stato stranissimo. È ormai da dieci giorni che l’unica persona che vedo quando apro gli occhi è Paolino. Oggi invece la prima persona è stata Sergio, che riempiva lo zaino e indaffarato a chiudere la brandina sulla quale ha dormito questa notte.
Oggi è il mio cinquantesimo giorno di cammino, cinquantaquattresimo di viaggio per via della pausa a Roma per visitare S.Pietro e stare qualche giorno con mia madre. Cinquanta. Sono tanti eppure non ne sento il peso.
Questa mattina siamo usciti presto. Abbiamo lasciato la stanza della chiesa di Cassino lasciando una piccola offerta con un bigliettino per ringraziare come sempre. Direzione Mignano Monte Lungo.